Nel giro di pochissimi anni, le primarie del Partito Democratico hanno perso completamente la loro carica innovatrice e sono diventate un rito stanco e ripetitivo che interessa solo un ristretto numero di militanti irriducibili. Il fenomeno è spiegabile con i numeri, visto che passare dai quattro milioni di partecipanti dei tempi di Prodi e Veltroni allo scarso milione di oggi è fin troppo indicativo. Ma c’è anche una motivazione più profonda che riguarda la natura stessa del sistema di democrazia interno adottato dal Pd. Questa natura è quella del pressapochismo all’italiana. Una costante tipica del nostro paese che consiste nella imitazione abborracciata per fini contingenti di un meccanismo che negli altri paesi viene applicato con regole precise utilizzate da tempo e che, proprio per il modo approssimativo e superficiale con cui viene adottato, ben presta si rivela pieno di difetti irrimediabili.
Le primarie senza regole consentono al politico emergente di turno di sfruttare a proprio esclusivo vantaggio, soprattutto in termini di visibilità e popolarità, il meccanismo. Ma alla lunga, proprio perché non regolate seriamente e del tutto strumentali, diventano una liturgia che non interessa più nessuno fuori della cerchia ristretta di quegli iscritti che fanno della attività politica la loro professione esclusiva.
Il confronto televisivo tra i tre pretendenti alla segreteria del Pd, Matteo Renzi, Andrea Orlando e Michele Emiliano, ha confermato in pieno questa considerazione. Mai un dibattito è stato più vuoto e noioso. E non perché i personaggi fossero tali ma perché la sensazione dominante era che si trattasse di una recita scontata con un finale già scritto.
Regole definite per legge potrebbero suscitare sensazioni diverse? Può essere. Ma solo a condizione di regole che valessero per tutte le formazioni politiche presenti nel paese e non per il solo Partito Democratico. Le primarie, in sostanza, possono tornare ad esse vitali solo se vengono definite per legge come il sistema destinato ad applicare il metodo democratico all’interno dei partiti. Senza la legge sono solo un esempio di fallimentare pressapochismo all’italiana!
di Arturo Diaconale - 29 aprile 2017
fonte: http://www.opinione.it
Nessun commento:
Posta un commento