La
“leva dei nonni” è stata richiamata a dare una mano coi nipoti. Non
sarebbe ora che lo Stato riconoscesse il loro ruolo sociale?
Egregio direttore, in questa situazione di crisi epidemica,
tutti, esperti e meno esperti, si stanno preoccupando della salute
degli anziani in quanto i più esposti a seri pericoli ove dovessero
cadere vittime del malefico Covid 19; le raccomandazioni sono tassative:
niente baci, carezze e strette di mano, rispetto dell’area di contatto
droplet, evitare di uscire, ecc.
C’è però una categoria di anziani che queste prescrizioni non può permettersi di rispettare: sono i nonni!
Almeno il 50 per cento delle famiglie con figli in età scolastica ha
“richiamato” la leva dei nonni (un esercito di almeno 6 milioni) per un
babysitteraggio straordinario, per coprire il tempo della prolungata
carenza scolastica e per assistere specie i più piccoli nei rapporti
telematici con le loro scuole, cimentandosi con mezzi non sempre
conosciuti e con nuove definizioni e concetti che mai furono presenti
nel linguaggio scolastico d’antan….
Questi le regole d’ingaggio, poi c’è lo spazio aperto del gioco e
della convivenza, della complicità e della gioia del rapporto che
costituiscono il soldo più prezioso che il nonno riceve in queste
situazioni.
E di questo i nonni non si lamentano, anzi molti vi hanno ritrovato un entusiasmo che li ha ringiovaniti.
Rimane però un retropensiero: è pur vero che il frutto della
nonnitudine è un dono ai tuoi cari, ma è anche un grande vantaggio per
la società. Particolarmente in questi momenti: senza nonni molti figli
non potrebbero andare a lavorare creando ulteriori e gravi difficoltà a
una situazione economica in progressivo maggior travaglio.
A fronte di ciò lo Stato tace; ai nonni basterebbero dei cenni di
ufficiale riconoscimento del valore della loro funzione: un esempio
potrebbe essere quello di riconoscere i medesimi vantaggi fiscali già in
vigore per i figli per le somme erogate a favore dei nipoti a titolo di
spese scolastiche e sanitarie, per spese di alloggi di studi fuori
sede, ecc. Oppure riconoscere ufficialmente il ruolo di rappresentanza
del nonno, su delega del genitore, negli organismi scolastici, e altro
ancora. Questo senza oneri finanziari per lo Stato, ma splendide
medaglie civili sul petto dei nonni. Magari oggi ci sono altre cose di
cui si deve parlare, ma domani? Magari sì.
Pierluigi Ramorino, presidente associazione Nonni 2.0
Foto Ansa
fonte: www.tempi.it
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