Il sindacato di polizia: 'Basta trattarci come mandrie' - La sicurezza - malgrado i proclami del governo - continua a fare acqua, Vaticano sempre a rischio
I
numeri contano, eccome se contano. Soprattutto per la sicurezza del
Giubileo, che potrà contare inizialmente su 400 poliziotti trasferiti e
un centinaio di aggregati, molti dei quali giunti da fuori Roma. Ebbene
250 agenti non hanno ancora un alloggio. Non hanno soluzioni, solo due
strade: una più scomoda, l’altra onerosa. Dormire in macchina o mettere
la mano nel portafoglio per affittarsi almeno una stanza. E’ l’ultimo
cavillo del sistema Italia, incapace di assicurare almeno un alloggio ai
poliziotti provenienti dal resto della Penisola per garantire la
sicurezza dell’Anno Santo.
Il
morale dei poliziotti è a pezzi. Checché se ne dica, il Viminale e i
vertici della Polizia, è l’accusa mossa dal Sap per voce di Fabio
Conestà, erano a conoscenza delle lacune da tamponare. Malgrado
l’impegno dell’ufficio tecnico logistico della Questura capitolina, lo
Stato non è però riuscito a soddisfare le circa 450 richieste pervenute
dai poliziotti trasferiti. Non è un obbligo, sia chiaro. Ma è
altrettanto paradossale non mettere a disposizione di chi rischia la
vita ogni giorno, lontano dall’affetto dei loro cari, almeno un
materasso e una coperta per recuperare le energie dopo una pesante
giornata di lavoro. Sì, perché con l’avvento del Giubileo della
Misericordia non sarà certamente una passeggiata mantenere alta la
concentrazione, come se non bastassero le difficoltà di una città
complessa qual è Roma.
E
per i “beneficianti” non è certamente tutto rose e fiori. Gli
aggregati, infatti, vivono il disagio di raggiungere il posto di lavoro
con i mezzi pubblici. Nessun mezzo a disposizione, impiegando, in alcuni
casi, qualche ora per arrivare in commissariato.
Un
disagio vissuto, ad esempio, dai poliziotti aggregati al commissariato
Trevi - Campo Marzio. L’alloggio è situato presso (una rarità) l’Hotel
Ergife, in zona Aurelia, praticamente dall’altra parte della città. Le
mense più vicine si trovano al Reparto Volanti o alla stazione Termini,
di cui spesso è impossibile usufruire a causa dei turni di servizio, con
il rischio di perdere circa tre ore per mettere qualcosa sotto i
denti.
La
soluzione sarebbe mangiare in albergo ai seguenti orari: 11:00 - 15:00,
17:00 - 20:00, dove d’altra parte il piatto unico è di soli 10 euro.
Allora
gli agenti hanno sin qui pranzato e cenato con dei panini, è la
precisazione, assicurati dal commissariato Trevi - Campo Marzio, nemmeno
dal ministero dell’Interno.
Dal
Centro al Vaticano. Se i rinforzi non sono sufficienti per colmare le
criticità, già denunciate dal Giornale d’Italia, persiste la mancanza di
sottufficiali durante il turno notturno, coperto da una decina di
poliziotti e coordinati da un assistente capo.
“E’
ora di smetterla di trattare i poliziotti come delle mandrie senza
garantire i servizi”, lamenta Conestà, segretario provinciale del Sap,
al Giornale d’Italia.
“Il
vuoto sugli alloggi è la raffigurazione dell’affetto del Viminale verso
i suoi dipendenti - continua il sindacalista - L’amministrazione era a
conoscenza dei servizi da garantire ai poliziotti non residenti nella
Capitale e nell’hinterland romano”. Dalla denuncia alla proposta: “Come
mai non hanno messo a disposizione una struttura e i mezzi necessari
come avvenuto per l’Expo di Milano?”.
Quanto
al Vaticano, Conestà è furioso perché una soluzione, a suo dire, ci
sarebbe: “All’occorrenza i sottufficiali escano dagli uffici
dell’Ispettorato e coordinino la sicurezza di Piazza San Pietro anche
durante il turno notturno!”.
I numeri contano, eccome se contano. Soprattutto per la sicurezza del
Giubileo, che potrà contare inizialmente su 400 poliziotti trasferiti e
un centinaio di aggregati, molti dei quali giunti da fuori Roma. Ebbene
250 agenti non hanno ancora un alloggio. Non hanno soluzioni, solo due
strade: una più scomoda, l’altra onerosa. Dormire in macchina o mettere
la mano nel portafoglio per affittarsi almeno una stanza. E’ l’ultimo
cavillo del sistema Italia, incapace di assicurare almeno un alloggio ai
poliziotti provenienti dal resto della Penisola per garantire la
sicurezza dell’Anno Santo.
Il morale dei poliziotti è a pezzi. Checché se ne dica, il Viminale e
i vertici della Polizia, è l’accusa mossa dal Sap per voce di Fabio
Conestà, erano a conoscenza delle lacune da tamponare. Malgrado
l’impegno dell’ufficio tecnico logistico della Questura capitolina, lo
Stato non è però riuscito a soddisfare le circa 450 richieste pervenute
dai poliziotti trasferiti. Non è un obbligo, sia chiaro. Ma è
altrettanto paradossale non mettere a disposizione di chi rischia la
vita ogni giorno, lontano dall’affetto dei loro cari, almeno un
materasso e una coperta per recuperare le energie dopo una pesante
giornata di lavoro. Sì, perché con l’avvento del Giubileo della
Misericordia non sarà certamente una passeggiata mantenere alta la
concentrazione, come se non bastassero le difficoltà di una città
complessa qual è Roma.
E per i “beneficianti” non è certamente tutto rose e fiori. Gli
aggregati, infatti, vivono il disagio di raggiungere il posto di lavoro
con i mezzi pubblici. Nessun mezzo a disposizione, impiegando, in alcuni
casi, qualche ora per arrivare in commissariato.
Un disagio vissuto, ad esempio, dai poliziotti aggregati al
commissariato Trevi - Campo Marzio. L’alloggio è situato presso (una
rarità) l’Hotel Ergife, in zona Aurelia, praticamente dall’altra parte
della città. Le mense più vicine si trovano al Reparto Volanti o alla
stazione Termini, di cui spesso è impossibile usufruire a causa dei
turni di servizio, con il rischio di perdere circa tre ore per mettere
qualcosa sotto i denti.
La soluzione sarebbe mangiare in albergo ai seguenti orari: 11:00 -
15:00, 17:00 - 20:00, dove d’altra parte il piatto unico è di soli 10
euro.
Allora gli agenti hanno sin qui pranzato e cenato con dei panini, è
la precisazione, assicurati dal commissariato Trevi - Campo Marzio,
nemmeno dal ministero dell’Interno.
Dal Centro al Vaticano. Se i rinforzi non sono sufficienti per
colmare le criticità, già denunciate dal Giornale d’Italia, persiste la
mancanza di sottufficiali durante il turno notturno, coperto da una
decina di poliziotti e coordinati da un assistente capo.
“E’ ora di smetterla di trattare i poliziotti come delle mandrie
senza garantire i servizi”, lamenta Conestà, segretario provinciale del
Sap, al Giornale d’Italia.
“Il vuoto sugli alloggi è la raffigurazione dell’affetto del Viminale
verso i suoi dipendenti - continua il sindacalista - L’amministrazione
era a conoscenza dei servizi da garantire ai poliziotti non residenti
nella Capitale e nell’hinterland romano”. Dalla denuncia alla proposta:
“Come mai non hanno messo a disposizione una struttura e i mezzi
necessari come avvenuto per l’Expo di Milano?”.
Quanto al Vaticano, Conestà è furioso perché una soluzione, a suo
dire, ci sarebbe: “All’occorrenza i sottufficiali escano dagli uffici
dell’Ispettorato e coordinino la sicurezza di Piazza San Pietro anche
durante il turno notturno!”.
gsarra@ilgiornaleditalia.org
Giuseppe Sarra - 3 DICEMBRE 2015
fonte: http://www.ilgiornaleditalia.org
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