Narendra Modi è un uomo decisamente di destra ed è il favorito
alle elezioni indiane per il ruolo di premier. Con lui cresce il
nazionalismo hindu che predicano l’orgoglio nazionale, ce l’ha con gli
stranieri -vedi i Marò italiani- ed organizza a New Delhi centri
giovanili sul modello ‘Balilla’
In Italia sarebbe stato il Min-Cul-Pop, cultura popolare, in
India il nazionalismo fascisteggiante locale si accontenta, per il
momento non avendo ancora il potere, di “Rashtriya swayamsevak sangh”,
Rss, acronimo di Associazione nazionale dei volontari. Speriamo che quei
2 mila centri già sorti a New Delhi restino volontari e che Narendra
Modi e il suo Partito popolare indiano, Bjp, quando il 12 maggio
risulterà probabile vincitore delle infinite elezioni indiane, non si
monti la testa.Ma cos’è questo “Rashtriya swayamsevak sangh”, Rss? Un’organizzazione culturale ma soprattutto para-militare basata sull’ideologia dello hindutva, un movimento che esalta l’India, la sua cultura e i suoi abitanti in quanto hindu, e non supporta la presenza delle minoranze se non si assoggettano al volere della maggioranza. Il suo obiettivo è dunque creare uno Stato hindu. E il Rss è il mezzo tramite cui realizzarlo. Qualcosa di spiacevolmente vicino allo Jihadismo islamico o al fascismo.
Il Times of India, ripreso da Lettera 43, ha riportato le parole di Ravi Tiwari, un giovane 22enne di Lucknow da poco entrato nel Rss: «Credo nello hindutva, il Paese ha bisogno di riforme. Chi se non Modi può realizzarle? I giovani non aspettano altro. Hanno bisogno di maggiori responsabilità e la shakha (il centro dove si riuniscono i giovani del Rss, nda) è il miglior posto per imparare a farlo». Come Ravi, migliaia di altri ragazzi iscritti alla Rss non appena il Bjp ha candidato Modi a premier.
Lo stesso primo ministro ha frequentato -sin da bambino- uno Rss e oggi per molti è diventato un esempio di successo da seguire. Detto all’italiana, dai figli della lupa crescere per età: balilla, balilla moschettieri, avanguardisti sino ai 18 anni. Poi si era fascisti a basta. In India l’Rss che negli ultimi tempi non godeva di grandi attenzione, ha registrato un’incredibile crescita con l’apertura dei nuovi centri. «Dove formano il carattere, danno ideali in cui credere, disciplina e l’ Hindutva».
Sempre coi Balilla condividono la divisa e il mito della atleticità. La giornata dei volontari inizia presto, con un allenamento nelle akhara, le palestre usate dagli asceti guerrieri hindu dove insegna ai ragazzi l’uso del lathi, un bastone di legno che può essere utile negli scontri urbani, poiché tutti devono sapersi difendere e attaccare. I centri sono gestiti da pracharak – predicatori – che non lavorano e rimangono celibi per dedicare la loro vita alla missione di rigenerare la comunità hindu.
Queste figure istruiscono alla cultura hindu, basata sui testi tradizionali e sui libri scritti dagli appartenenti alla Rss, incentrati sull’orgoglio della nazione, sulla slealtà dei non-hindu e sulla futilità dei metodi gandhiani. Non va dimenticato che fu proprio un membro della Rss, Nathuram Godse, ad uccidere Gandhi il 30 gennaio 1948. Nel 1984 vi fu l’escalation con il braccio armato chiamato Bajrang Dal, a ‘protezione’ degli hindu’ per agire impuniti contro le minoranze musulmane
Anche il partito Bjp nasce dalle Rss: oltre a Modi, anche i suoi principali esponenti hanno vissuto l’adolescenza nei centri della Rss. L’ascesa del partito è avvenuta in parallelo con il movimento religioso-politico del Ramjanmabhumi, la campagna per liberare il luogo di nascita del dio Ram ad Ayodhya. Ed ecco perché il voto in India preoccupa non solo il Subcontinente. Se l’esplodere di tanti Rss è l’anticipazione di quello che si prepara, in India è in corso l’avanzata del ‘fascismo’ hindu.
di Ennio Remondino - 19 aprile 2014
fonte: http://www.remocontro.it
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