30/03/15

Marò, M5S al Governo: «Più fatti, meno parole»


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Marò, M5S al Governo: «Più fatti, meno parole»

Emanuele Scagliusi, membro della commissione Affari Esteri, critica la scelta di partecipare a missioni antipirateria con i due fucilieri ancora sotto processo

Il deputato del M5S, Emanuele Scagliusi, attacca il Governo: «Sui marò, da Renzi solo promesse da marinaio».
Il componente della commissione Affari Esteri bolla come incoerente il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, dopo le recenti dichiarazioni di quest’ultima sul disegno di legge in materia di antiterrorismo che farebbero pensare ad una retromarcia rispetto all’iniziale volontà di via XX settembre di non partecipare a missioni antipirateria in India se non prima del rilascio dei due fucilieri accusati dell’omicidio di due pescatori indiani.
«Siamo di fronte all’ennesima beffa da parte del Governo Renzi – denuncia Scagliusi – che come al solito agli annunci fa seguire il nulla. Al momento di discutere gli emendamenti del M5S, è arrivato il parere negativo di Governo e maggioranza. Quindi in pratica non cambia niente e anche con questo decreto si proroga la partecipazione dell’Italia alle missioni antipirateria».
«Unica concessione del Governo al M5S – ribadisce l’esponente pentastellato – è l’inserimento anche in questo decreto della promessa che “conclusa la missione in corso alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto e comunque non oltre la data del 30 settembre 2015, la partecipazione dell’Italia alla predetta operazione sarà valutata, sentite le competenti commissioni parlamentari, in relazione agli sviluppi della vicenda dei due fucilieri della Marina militare attualmente trattenuti in India”».
Una riformulazione che, però, Scagliusi considera «una presa in giro» in quanto «il Governo non riesce a prendere una posizione ferma e quando si tratta di mettere nero su bianco sugli atti, le sedi istituzionali sono sempre latitanti. Mi sento preso in giro da pugliese prima ancora che da membro della commissione esteri. Insieme ai miei colleghi del M5S, continuo nella battaglia diplomatica in tutte le sedi istituzionali per riportare Massimiliano e Salvatore a casa».

30 marzo 2015
fonte: http://www.corriereditaranto.it

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