Continua la politica degli annunci ad orologeria.
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Parole, parole, parole. Solo e soltanto parole sui Marò. Come quelle che oggi è tornato a pronunciare Paolo Gentiloni a Radio 24.
Il ministro degli Esteri continua imperterrito con la solita canzonetta e insiste: “Negli ultimi mesi s’è aperto un filo di dialogo e contatto tra il governo italiano e quello indiano, che deve portare a una soluzione definitiva del caso. Si tratta di una vicenda dolorosa e complicata, dove è meglio non fare previsioni di tempo”. D’altronde la vicenda, vergognosa, va avanti da “solo” 3 anni.
Il titolare della Farnesina crede di sfangarla con l’aiuto di qualche velina e una sparata qua e là della sua collega Pinotti. Alzate di testa oer strappare qualche titolo patriottico sui giornali. Gonfiare i muscoli una volta ogni tanto serve a poco. Dall’India continuano a rimarcare un concetto fondamentale: cioè che sui due fucilieri di Marina a pronunciarsi dovrà essere la magistratura, perché la vicenda non è solo una discussione fra 2 esecutivi.
L’intricatissimo caso di Latorre e Girone è seguito adesso con attenzione dal nuovo Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che nel suo discorso alle Camere ha dichiarato che occorre continuare a dispiegare il massimo impegno possibile per arrivare a una soluzione positiva con il loro ritorno in patria. Peccato che in tutto questo tempo i 3 diversi esecutivi che si sono succeduti hanno sbagliato tutto. O meglio, non hanno azzeccato nulla.
Federico Colosimo- 5 febbraio 2015
................vergogna politici,vergogna vertici delle forze armate,che non hanno il coraggio di rassegnare le dimissioni!!
RispondiElimina............vergogna politici e vergogna ai vertici delle forze armate c<he non hanno il coraggio,questi ultimi,a rassegnare le dimissioni!!
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