13/01/15

Marò: tutta la verità nei tracciati radar - L'intervista a Luigi Di Stefano

Il perito Di Stefano: «Devono essere desecretati, sono la prova dell’innocenza» Ieri la conferenza di «Sovranità» patrocinata da Il Tempo con Borghezio e Terzi


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«I marò sono innocenti»: non si stanca di ripeterlo l’ex ministro degli Esteri Giulio Terzi, che si dimise contro la decisione del governo Monti di rispedirli in India. Terzi era ieri tra gli ospiti del convegno promosso dall’associazione «Sovranità» e da Il Tempo al centro Congressi Cavour a Roma. Con lui l’europarlamentare Mario Borghezio, il generale Fernando Termentini, e il perito giudiziario Luigi Di Stefano; ha moderato l’incontro il giornalista Antonio Angeli.
Il titolo del convegno era «I marò sono innocenti e li vogliamo liberi subito!», e i relatori hanno smontato, ognuno per la sua specialità, una per una, le accuse mosse (ma mai formalizzate) contro Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Il generale Termentini ha condannato la mancata tutela di due servitori della pace sottolineando che Girone, oggi, è un ostaggio e questo non è accettabile, «perché gli Stati non prendono ostaggi, lo fanno solo i pirati e i terroristi». Di Stefano, lanciando con «Sovranità» un boicottaggio dei prodotti indiani, ha dimostrato come le autorità locali abbiano organizzato una «messa in scena contro i nostri marò. Ma la verità - ha precisato - è tutta nei tracciati radar della Enrica Lexie, che devono essere desecretati, perché in quelle registrazioni c’è la prova dell’innocenza dei due marò».
Giulio Terzi ha sottolineato come, tra i diversi governi che si sono succeduti, nessuno abbia difeso i marò proclamandone l’innocenza. L’eurodeputato Mario Borghezio ha affermato che il caso «deve diventare una grande questione nazionale». Per i marò ieri c’è anche stata una manifestazione di FdI-An davanti all’Ambasciata Indiana di Roma.
E intanto prosegue l’iter di riabilitazione di Salvatore Girone [Massimiliano Latorre], che ieri è stato dimesso dal Policlinico San Donato di Milano, dove ha subito un intervento al cuore, ed è stato trasferito all’istituto neurologico Carlo Besta di Milano. In questa struttura, il fuciliere di Marina, sarà sottoposto a follow up neurologico e dovrà effettuare una serie di accertamenti.
«Latorre è una persona ammirevole - ha detto ieri il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni che si è recato a fargli visita - È consapevole di subire una grave ingiustizia, ma si è detto pronto a fare il suo dovere fino in fondo, rispettando le decisioni che il governo italiano assumerà. È stato un colloquio lungo, cordiale e commovente».
Appare evidente che il percorso di cura di Latorre è ancora lungo: lunedì 12, proprio allo scadere del termine, la Corte Suprema indiana deciderà se prorogare il suo permesso per motivi di salute o chiedere il suo immediato rientro.

Gianni Di Capua - 9 gennaio 2015
http://www.iltempo.it


Intervista di Giovanna Canzano a Luigi Di Stefano
Pubblicato il 11 gennaio 2015



fonte:https://www.youtube.com/watch?v=I5ghCZgc_Mo

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